The first, all really young, propose five pieces of dirt, fast and primordial d-beat. With alternation of 3 voices , the guitar that play like a mosquito's swarm and simply rhythm change (often between Dis's rhythm and Hardcore rhythm ) they let us know that they want to scream all that they have to say. It is possible to compare the sound to Totalitar, mainly for the cride, primordial scandinavian-core.
The Norwegian are quite more caotic than the Swedes principally for drum's sound and voice.
This in some songs are recorded at low volume making an 80's atmosphere. Also this band have really desperate voices and nice dirt giutar's riff. What distinguish this band are some Rock moment expecialy on the solos of the only guitar.
So a split that can be appreciated from the lover of the dirty eighties sound and first D-Beat. Fot the others it is a split between two similar band that play similar songs with no more originality bat with a lot of wishes to scream and a lot of attitude.
Stavolta tocca uno split tra un gruppo svedese, gli Ana Barata e i norvegesi Speedergarben.
I primi, tutti molto giovani, ci propongono cinque pezzi di d-beat primordiale, molto sporchi e veloci, con triplice alternanza di voce, semplici cambi di ritmo (spesso tra tempi Dis e tempi hardcore), chitarra zanzarosa e si sente ancora tanta tanta voglia giovane e selvaggia di urlare ciò che si ha da dire. Come suono li paragonerei ai Totalitar, soprattutto per le voci sgraziate e lancinanti e per la grezzezza del loro scandi-core primordiale.
I norvegesi riescono ad essere addirittura più caotici, soprattutto nel suono della batteria e nella voce che in alcuni pezzi è molto bassa creando un’ ambientazione di pura registrazione anni ’80. Anche loro disperatissimi nelle voci, bei giri di chitarra sporchissima e qualche azzeccato cambio di ritmo…la cosa che li contraddistingue è ogni tanto qualche momento più rockeggiante, soprattutto negli assoli dell’unica chitarra.
Insomma un disco che può piacere moltissimo agli appassionati del suono sporco tipicamente eighties e del primo d-beat. Per tutti gli altri in fin dei conti è uno split tra gruppi simili che fanno canzoni simili tra di loro, quindi poca originalità, ma tanta voglia di urlare e tanta attitudine.
I primi, tutti molto giovani, ci propongono cinque pezzi di d-beat primordiale, molto sporchi e veloci, con triplice alternanza di voce, semplici cambi di ritmo (spesso tra tempi Dis e tempi hardcore), chitarra zanzarosa e si sente ancora tanta tanta voglia giovane e selvaggia di urlare ciò che si ha da dire. Come suono li paragonerei ai Totalitar, soprattutto per le voci sgraziate e lancinanti e per la grezzezza del loro scandi-core primordiale.
I norvegesi riescono ad essere addirittura più caotici, soprattutto nel suono della batteria e nella voce che in alcuni pezzi è molto bassa creando un’ ambientazione di pura registrazione anni ’80. Anche loro disperatissimi nelle voci, bei giri di chitarra sporchissima e qualche azzeccato cambio di ritmo…la cosa che li contraddistingue è ogni tanto qualche momento più rockeggiante, soprattutto negli assoli dell’unica chitarra.
Insomma un disco che può piacere moltissimo agli appassionati del suono sporco tipicamente eighties e del primo d-beat. Per tutti gli altri in fin dei conti è uno split tra gruppi simili che fanno canzoni simili tra di loro, quindi poca originalità, ma tanta voglia di urlare e tanta attitudine.
Nessun commento:
Posta un commento