- CONTRASTO. Cosa significa per voi questo termine e questo gruppo?
Il quotidiano!! Il quotidiano inteso come una sorta di “fisiologica necessità” di consapevolezza “politica”, di scelta individuale…il quotidiano come il progetto più importante che continuiamo a condividere e ad avere in comune. Il quotidiano degli abbracci, e non delle tastiere o dei surrogati interrelazionali. Sempre più lontani da sterili prodotti di un marketing musico-mediatico...questo è Contrasto.
- Per non passare ad una fredda enumerazione dei vostri lavori, dammi un aggettivo o scrivimi una breve didascalia per ognuno di essi.
Eh!...bella! In effetti sembrerebbe meno “tecnica” come risposta…ma il problema forse è proprio questo…ha ha…o forse sta’ nel tempo che è passato e nel cercare di attribuire – in questo momento - una parola che racchiuda in sé grovigli di vissuto e immagini e mille sensazioni che mi attraversano inevitabilmente (e senza forma precisa) quando tengo in mano o provo a riascoltare soprattutto i primi dischi dei Contrasto…ma ci provo…magari usando proprio le parole che ne fanno parte…e dunque…
…7” Dentro le mura (1997).. voi che ci avete cresciuto nell'ipocrisia dei vostri dogmi e delle vostre morali….10” Stabilità precaria (1998).. provo a confondermi nel bianco per non dover svelare i miei contorni…guardo più in alto in questo labile istante di vuoto….7” Il controllo sociale, split con ALTRO (1999).. tutto è così immobile e sterile al contatto, tutto è cosi fragile....10” Assassini, split con ROID (1999).. oggi sei complice dei loro affari, domani schiavo del loro potere....7” Per non dimenticare, split con ALTER-AZIONE (1999)..nessun colpevole nessun mandante omicidio di Stato....LP Statico senso (2001)..sconfitti ?eterni perdenti del vostro sistema…illusi ma vivi....7” Repressione, split con SIN DIOS (2004).. perdono dio della civiltà…proprio non ce l'ho fatta. ti odio....7” Guerra, split con ACAO DIRETA (2004).. colpevole! per quanto l'abuso lontano dagli occhi sia sangue che lento dilava in un giorno di pioggia....LP Sentenza/Condanna di vuota comparsa (2005)… tutto è niente, tutti niente, regime di democrazia…vivi niente, muori niente, questo sarebbe il futuro?…non sognerò mai più ad occhi aperti....LP Rabbia trafigge immobile resa, split con NAGASAKI NIGHTMARE (2006).. Resistere.
..e vabbè, poi c’è anche tutto il resto…, il 7” split per il Confino, il Cd per la Campagna Morini, le tante compilazioni benefit…ma credo possa bastare…proprio per non passare, come dici tu, ad una fredda enumerazione dei “lavori”…ha ha..
- Quali sono i gruppi che, musicalmente e a livello di attitudine, vi hanno più influenzato? (non fate i vaghi e sparate qualche nome!)
..(cavoli!!…allora vuoi proprio dei nomi?...poi qualche amico potrebbe pure risentirsi, non fosse altro che nonostante il cuore pregno la memoria a breve termine tende a saturare facilmente a questa età ha ha ha…e vabbè, allora lasciami fare una premessa di “rito” e poi - tra parentesi – magari qualche nome lo si fa pure, ma…sssh!)
…non amiamo parlare di gruppi o collettivi (sto facendo il vago?..)…ma di persone, di individui che pensano/agiscono/muovono singolarmente e che allo stesso tempo sono accomunati da una medesima consapevolezza ideologica…dal forte desiderio di riappropriarsi della propria esistenza…e tutto questo o ti appartiene, fa parte del tuo bagaglio, oppure non sai neppure cosa sia…in tal senso, per dirti (e questo è solo ciò che penso, e null’altro..), che quello che tu chiami “attitudine” non può essere un habitus che decidi di acquisire, non è una definizione che ti dai, un’etichetta di forma/sostanza che ti rappresenta o un’influenza che subisci/assimili e in un dato momento della tua vita magari ti rappresenta pure…e…spesso pare che gran parte di ciò che respiri o incontri nella cosiddetta “scena” alla fine si riduca tutto a vetrina, a fragile costrutto o a rapido passaggio in cui vengono omessi gli abbracci, le parole…ciò che mantiene il battito del “dopo concerto”…coerenza e passione bruciano dentro… muovono situazioni impensabili… coerenza e passione non sono identificabili con un testo, una campagna, una lotta, una produzione o una grafica patinata…credo facciano semplicemente parte del tuo vivere..e basta (e non richiedano altre forme o definizioni…o comunque casacche da indossare e/o riferimenti…punti militanza..)… l’errore di concetto (se così si può dire) stà forse nel cercare a tutti i costi (e sempre) proprio una definizione, una maschera, un “genere”, un’identità differente…e tutto ciò viene a risultare in tempi brevi terribilmente vincolante ed instabile, perché instabile è tutto ciò che ci attraversa, continuamente… (e ci perdiamo in un niente..)…
…parlando di gruppi…secondo te è possibile che durante (così come prima e/o dopo) un concerto, ad esempio, non sia “naturale esigenza politica” quella di comunicare (e non intendo esclusivamente a “corde vocali”)…quella di cercare un confronto/incontro…e la parola… non ci si renda conto che il suono è solo un vettore, un’occasione come altre per ritrovarci in tanti e massimizzare le possibilità di consapevolezza?… i testi di un disco me li leggo a casa o ne parliamo insieme, le distorsioni mi fanno muovere un po la testa…ma cavoli! ci si chiede mai perché continuiamo a ritrovarci in determinati spazi, qual’è il senso di una condivisione di questo tipo?…e dunque, in questo modo, non è poi così difficile avvertire alla lunga un (vago) senso di vuoto nel chiedersi come sia possibile...ma al solito…frustrazione e mancanza d’altro…e rapidi passaggi per la maglietta di turno…
..ah!! i nomi dei gruppi?…troppi! e poi mi verrebbe più facile parlarti di amici fraterni, amici di questi anni con cui consolidiamo dettagli di vissuto ogni giorno…(e questo…nel quotidiano…resta ed è il senso di tutto…) ma...non sia mai poi dovessimo dimenticarne qualcuno…ha ha…(e sottovoce ti dico LeTormenta per il cuore, i Tear Me Down (quelli con Capo’ però..) per le lacrime di rabbia e i muscoli contratti sullo stomaco, i Nagasaki Nightmare per la pelle che si rincorre di continuo, i LaCongiura/Ludd/Accidia per gli abbracci che non bastano mai…e di questo passo potrei scriverti senz’altro due pagine fitte e a ruota…ma già sta’ uscendo troppo, e preferisco trattenerlo dentro..)..
- Io, per colpa della mia giovane età vi ho conosciuto con l'uscita di 'Sentenza /Condanna di vuota comparsa', album di cui mi sono subito innamorato, soprattutto a livello di testi. Chi li scrive e di cosa trattano?
Il racchiudere determinati temi e messaggi nel piccolo spazio di un testo di una canzone, può essere limitante? Oppure sintetizzarli, spesso ermetizzarli, abbinarli alla musica gli dona un più forte impatto?
…come ti dicevo…per noi è indispensabile, necessario, “istinto di sopravvivenza” sia individualmente, sia attraverso i Contrasto (ed in generale in qualunque modo ognuno di noi ricerca e trova forme di espressione e di respiro “liberate”, devincolate dall’indotto il più possibile perchè possano definirsi tali…), riuscire a vivere/identificarsi mediante un’identità “politica” cosciente nell’accezione che questa parola in sè contiene e definisce…dove il termine “politica” qui inteso non ha nulla a che vedere con facce/partituncoli/accordi di bandiera/compromessi della forma/filosofi e strateghi del niente… ma è semplicemente sinonimo di quotidiano, e per tale motivo risulta imprescindibile dal vivere. Prendere una posizione significa condividere o non condividere, provare a scegliere in modo diretto, limitando imposizioni passive…prendere una posizione ed esserne consapevoli, cercando anche un confronto/scontro ma mai un compromesso. E in tal senso ciascuno di noi, a suo modo, credo provi a vivere il quotidiano, anche attraverso i Contrasto e il Confino squat ad esempio…ogni nostra scelta è la risposta che cerchiamo e diamo a noi stessi quando le situazioni vengono a prendere pieghe “differenti” e l’aria ci affatica o ci entusiasma…e comunque sia, dopo anni in giro, e tante persone/situazioni incontrate/conosciute possiamo senza dubbio dire che il fermento, la voglia di lottare e di cambiare questo ristagno di cose, la capacità e la spinta verso qualcosa d’altro… sembrano comunque poter essere vivi e crescenti…più di quanto all’opinione pubblica il regime democratico di questo paese voglia lasciar credere, e più di quanto “loro” non vogliano accettare…per noi, Contrasto/Confino/vita quotidiana/respirare… rappresentano differenti sfumature del quotidiano…imprescindibili le une dalle altre…il rivederci, il riabbracciarci rappresenta tutto ciò che da anni continua e si rafforza… la risposta che il tempo ha dato alle nostre “scelte” di vita…e nei nostri pezzi, nei nostri testi c’è questa scelta..
- Da relativamente poco è uscito il bellissimo split benefit per il Confino. Parlateci di questa situazione e del vostro rapporto. Oltre allo split per il Confino squat avete partecipato a molte compilation benefit. Che rapporto avete con queste iniziative?
…mah!..ti ringrazio..fa piacere tu mi chieda circa questo aspetto, anche perché non si tratta di nessun mero rapporto di tipo tecnico ma di semplice coerenza di vissuto. Ormai da anni ci muoviamo e supportiamo sia nell’attività di Contrasto/Confino squat, sia individualmente, quasi esclusivamente situazioni benefit, campagne di solidarietà, e comunque iniziative orientate in tal senso…anche perché, purtroppo, questa è la necessità che gli eventi e le dinamiche contingenti c’impongono e continuano ad imporre, ciclicamente, da anni... L’approccio ad una compilation benefit ad esempio (o almeno così è stato per tutte quelle cui abbiamo partecipato noi) nasce sempre dal presupposto di base che agire concretamente significa muovere più di quanto facciano mille parole (sebbene il linguaggio rappresenti un elemento politico imprescindibile da ogni volontà di interrelazione, quale un benefit ad es. è)...pertanto anche un disco in questo modo riesce ad essere da un lato vettore di supporto pratico ad una situazione specifica e definita (intendo economicamente), per le necessità che una condizione di difficoltà crea a chi la sta subendo, e d’altra parte un buon veicolo “informativo”, di conoscenza ulteriore, un passaggio voce a voce, diciamo…
Ad esempio, per dirti come è nato l’ultimo benefit, l’idea del 7" benefit "AL CONFINO SQUAT" (con Contrasto, Letormenta, Campus Sterminii, Kontatto)…spontaneamente, durante una delle tante cene/riunioni di questi sette anni di occupazione, lotta ed autogestione…un altro modo per esprimere ciò che per noi il Confino rappresenta, l’autogestione senza vincolo ne compromesso...
…per noi il Confino è da sempre un crocevia di idee, luogo di scambio e d’incontro, di cultura destandardizzata, di (contro)informazione, nonché laboratorio di costruzione di modelli di vita sostanzialmente differenti da quelli che ci vorrebbero costringere a vivere…l’unico posto a Cesena che non sia attivo per fini lucrosi, in cui non esistono rapporti di offerta/scambio o compravendita, e dove chiunque, lasciato a casa il portafoglio, può tranquillamente cenare o brindare con amici divincolandosi dal legame rapporto sociale/vincolo economico/divertimento indotto. La socializzazione è obbligata troppo spesso solo a luoghi preposti, e così per la creazione artistica, ….allo stesso modo, l’informazione risulta solo attraverso canali strettamente controllabili.
In occasione dei sei anni di occupazione abbiamo pensato ad un segno tangibile, concreto…a qualcosa che potesse muovere come vettore di ciò che il Confino ci ha dato e rappresenta tuttora…al fatto che qualcuno, prendendo in mano il disco possa rendersi conto che tutto questo è vivo e possibile, non è una storia letta su un libro. L’idea è quindi stata quella di condividere un 7” (nei gruppi che ne fanno parte vi sono alcune individualità per cui il Confino rappresenta un vissuto quotidiano…ma i gruppi rappresentano solo un “pretesto acustico per riempire dei solchi di vinile”…dato che di disco comunque si tratta… ma tante altre persone vivono quotidianamente il Confino, ed è con questo spirito che abbiamo pensato ad una collaborazione condivisa …).
Il Confino squat attraverso questo disco veicola non soltanto come idea, ma soprattutto come entità fisica…per questi anni, per il contesto sociale, per le lotte, per le iniziative, per ciò che “quattro gatti inoffensivi” hanno raggiunto senza alcun compromesso…per ciò che continuiamo ad essere, e per la consapevolezza che tutto questo è possibile.
- Parlando di scena italiana punk-hc-crust, datemi 5 aggettivi che secondo voi la descrivono (nel bene e nel male)
…la scena…la scena italiana…e che ti scrivo ora?...non saprei davvero come riassumerti un vissuto continuo in 5 aggettivi…ti dico solo che sorrido amaramente sia quando l’evidenza palesa nuovi eroi che si riempiono la bocca di rivoluzione, sovversione, controtutto/antitutto (e magari vengono a mancare proprio nella “carne”…nella gestione di un rapporto tra persone)...sia nel constatare la difficoltà congenita che abbiamo nel divincolarci dalle etichette, dalle procedure, dai comportamenti, dalle forme, dagli strumenti attreverso i quali ci si perde continuamente…e ci si frammenta, ci si divora...
A me spaventa in senso assoluto la mancanza di consapevolezza del tempo in atto, l’incapacità di scelta laddove tutto è compartizzato, la volontà cosciente o indiretta di percepire una situazione nell’ambito delle sue dinamiche sociali, delle sfumature che più punti di visti differenti (e non disaffini) comportano…le visioni per dogmi, la mancanza di confronto, i rapporti verticali, gli “eroi” delle biblioteche…tutto ciò che inaridisce e rende sterili i rapporti tra persone …tutto ciò che ci rende ancor più vulnerabili nei confronti di chi, passo dopo passo, ci ha privato di quasi tutto potesse privarci…e in tutto questo non faccio considerazioni relative ai massimi sistemi, ma (soprattutto) penso alle piccole cose con cui ogni giorno mi ritrovo a confrontarmi…alla cosiddetta “scena” ad esempio…
Proprio questa mattina Gigi/Ludd mi ha mandato la prima bozza di documento del Coordinamento sull’auogestione e l’autoproduzione messo giù dopo sei incontri in altrettante città diverse (“Sì Gigi..a Genova non sono venuto..e non solo!! Ha ha ha”) su cui iniziare a discutere un poco…un tentativo, tra i vari, anche di chiamarsi fuori o, meglio ancora, stringere il cerchio, rispetto a tanta sterilità di contenuti fatta a “suono”, esempi di cui la scena italiana attuale trabocca…
…e poi…per fortuna, c’è tutto il resto…
- Avete suonato anche in Europa…com’è lì la scena e come vi siete trovati?
…suonare in giro ti permette di vivere situazioni molto intense, di stringere il dettaglio o respirare i particolari, le sfumature, gli angoli che ti hanno portano a vivere un’esperienza assieme ad altre persone… e non soltanto perché la convivenza ti “obbliga” ad un confronto diretto, momento per momento, decisione per decisione (e questo ci ha permesso di conoscere aspetti di noi stessi che altrimenti non avremmo forse nemmeno immaginato essere…) e dunque ti lega ancor di più alle persone con le quali stai condividendo questi momenti… ma soprattutto perché ti porta a vivere rapidamente istanti, ritagli di vita che immediatamente vengono a far parte di te…
…negli ultimi sei sette anni, in particolare, abbiamo girato diversi stati europei e suonato in molti squats/realtà antagoniste/posti liberati dalla mercificazione standardizzata del quotidiano…e tutto questo ti trasmette subito il sapore e l’essenza del vivere intenso… e rappresenta forse il presupposto di base per cui ti fai anche mille km in un giorno per poi suonare alla sera in un paesino, che so’.. al confino tra Repubblica Ceca e Polonia, davanti a dieci persone magari… e mentre bevi una birretta con un amico che fino a due minuti prima nemmeno potevi immaginare esistesse su sta merda di pianeta… ecco, proprio in quell’istante, senza rendertene conto, tu stai vivendo e basta!…che dirti…di ogni concerto…di ogni posto in cui siamo passati…di ogni persona conosciuta (e con molte delle quali oggi ci sono ottimi rapporti…ci si becca, ci si scrive, ci si rincontra…vengo io/vieni tu…)…di ogni fottuta volta in cui ci siamo persi o abbiamo sbagliato strada…potremmo stare a raccontarti per ore mille aneddoti… ci sono ricordi più intensi di altri, o situazioni legati ad episodi sui quali cadiamo spesso, ognuno per come li ha vissuti o assimilati o incastrati tra i propri ricordi… ma in generale tutto è stato e continua ad essere argomento vivo delle nostre serate…o presupposto di partenza per nuove serate..
…l’approccio immediato/istintivo in un tour è sempre quello di conoscere/deglutire voracemente altre persone, altre realtà… cercando di comunicare ed interagire quanto più possibile e in tutti i modi (durante il concerto, bevendo una birra, con materiale cartaceo, o semplicemente con uno sguardo o un sorriso, o parlando di un disco…) raccontando come gira qua in Italia, dei compagni arrestati, dell’ondata repressiva di questi ultimi anni, ma anche di quanta volgia e passione ci sia poi in tutto il resto… anche a costo di “annoiare” chi vorrebbe solo ascoltarsi due accordi… e comunque tutto viene da se…è naturale e mantiene vivo il senso del ritrovarcisi, ogni volta…
…in generale non è semplice parlare delle situazioni di altri paesi… ogni incontro è un momento a se
stante… anche se col tempo poi cominci a farti un’idea meno “mediata”…che dire… Germania,
Francia, Olanda, Belgio, Svizzera, Austria, Finlandia…e comunque un po in tutti i paesi centro-nord europei nei quali abbiamo suonato (seppur in periodi differenti), la situazione socio-politica è piuttosto simile a quella italiana…con tutte le sfumature e le differenze che rendono peculiare il vivere in questi posti…e comunque poi vengono a definirsi una miriade di microsituazioni puntiformi che costantemente si evolvono ed evidenziano nuovi aspetti delle cose…
tutte le persone incontrate in un tour con le quali mantieni e rafforzi il contatto (lettere, mail, rivedendoti…), ti permettono di avere una situazione molto più definita nel tempo…del resto… Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia…e comunque tutta l’area del cosiddetto est europeo, ci ha trasmesso sempre emozioni fortissime…(per certi versi paragonabili a ciò che resta dentro ognuno di noi ogni volta che ci capita di suonare nel sud Italia…) ed è come se ogni volta in quei luoghi noi “tornassimo a casa”… per me ad esempio, e comunque credo un po per tutti noi, è una sorta di affinità interiore…è un ritrovare o riconoscere quelli che sono i tuoi ritmi vitali o gli equilibri che questi sembrano trasmetterti…e tutto questo in ciò per cui gran parte dei rapporti “arrivano ancora a misura d’uomo”, nella sincerità di uno sguardo…e tutto questo nella voglia di incontrarsi, di parlare, di confrontare le rispettive situazioni… è il particolare che ti colpisce,… c’è una scena molto intensa…c’è la voglia di stare insieme, e di continuare a farlo…
In Italia…la scena?…beh! è l’espressione di un naturale cambiamento sociale, ma non solo…per quanto mi riguarda non sono ne un nostalgico coi paraocchi (sebbene siano quelli gli anni che mi appartengono di più, interiormente e non solo…vecchia scuolaaaaaaa!!!), ne di quelli che passano il loro tempo a cercare le varie differenze o analogie nei tempi…
Credo semplicemente che ogni situazione vada contestualizzata, sempre e comunque!!…che ogni periodo dica la sua in quanto esprime differenti necessità, stati sociali, cambiamenti più o meno sostanziali…e che ogni tipo di confronto che prescinda dal contesto fisico, socio-politico, geografico ma soprattutto temporale, sia un inutile dispendio di tempo e di energie
….anzi, credo (e per esperienza me ne convinco ogni giorno di più…) che troppo spesso sia proprio questa smania di confronto/scontro, di accusa reciproca, di rimandi al passato, di necessità di frammentare/isolare/compartizzare/etichettare la scena o comunque le persone che ne fanno parte (purtroppo, soprattutto in Italia, noto un assurdo bisogno di “appartenere a qualcosa”…a scapito di se stessi…) a barricarci nelle nostre convinzioni, agevolando in tal modo chi ci vuole repressi, isolati…silenti. In generale, la situazione qui in Romagna non ci possiamo lamentare. Oltre al Confino e al Casello, entrambi occupati ed autogestiti da anni, ci sono molte altre persone/realtà antagoniste attive sul territorio e non solo… e del resto da sempre la Romagna è stato luogo di scarsa attitudine alla sottomissione (…Stefano Pelloni!!!). Oltre che grandi amici/fratelli, con i forlivesi del collettivo Equal Rights Forlì/LeTormenta siamo da anni particolarmente impegnati in campagne di lotta per la difesa della terra e degli animali.
…ma più in generale credo sia opportuno sottolineare la costante e crescente presenza di individualità libertarie, attive e coscienti… così come un po’ ovunque viene ad essere (o per lo meno si spera sia).
- L'avvento di internet secondo voi ha aiutato una certa cultura antagonista?cosa ne pensate in generale?
…pur sottolineando che “il tempo è in atto” e che ogni cosa va contestualizzata da ogni punto di vista (a livello sociale, geografico, temporale…tanto per intenderci) se la si vuol analizzare nel migliore dei modi (conscio del fatto che non c’è “il migliore dei modi” ma una serie di tentativi, sfumature ed approcci dinamici di confronto tra individui dotati di cabeza..)…e che soprattutto tutto ciò che è o che è stato non per forza deve continuare ad essere…ecco! premesso questo, ti dico in tre parole…che internet rappresenta senz’altro l’eco di una distorsione dell’informazione stessa a favore di chi ne mantiene le trame, ma non tanto come modalità di comunicazione/linguaggio/interazione, quanto piuttosto nel viverlo come surrogato o palliativo ai rapporti interpersonali…anche in questo caso preferisco non entrare nel merito di un discorso molto più ampio, nel merito di ciò che considero o meno “informazione”…credo non sia un discorso di strumento, ma di errato utilizzo e mancata coscienza attiva…
- Cambiando argomento...cosa vi piace leggere? Sò della vostra passione per uno dei miei autori preferiti, Bukowski...parlatecene.
..no vabbè…non saprei dirti cosa leggono o cosa stanno leggendo gli altri…è solo che scrivendo la maggior parte dei testi dei Contrasto mi viene naturale a volte “ingoiare” parole che mi hanno lasciato qualcosa nel momento in cui le ho lette e che dunque fanno parte di me quando metto giù un testo…
- Quali sono i vostri progetti, musicali e non, per il futuro???
……è il quotidiano il progetto più importante che abbiamo in comune…
…poi, che dirti…in pentola bolle sempre tanto per fortuna, ed è il tempo materiale che spesso manca…Oltre a tutto ciò che ci lega al Confino (come attività ed autogestione intendo) ci sono varie cose a breve e medio termine coi Contrasto…beh…l’ultimo Lp è uscito da qualche mese, stiamo sistemando i pezzi nuovi..da poco abbiamo messo una cover dei Doom in un tributo ai Doom di un amico peruviano, ci sono tanti concerti in giro, le campagne in atto…e…tutto ciò che, non programmato ma semplicemente vissuto, andrà a prendere corpo…ah! dimenticavo!!...poi, fondamentalmente…c’è anche tutto ciò che c’è…
- Citatemi la frase preferita nei vostri testi, e spiegatene il perché...(questa per me è molto importante...)
…difficile riportare una frase…e poi un testo è comunque uno scarno tentativo di forma attraverso cui provi a filtrare un passaggio continuo, in atto, non circoscrivibile o riconducibile al suono o all’andamento curvilineo di una serie di parole in sequenza…sinceramente, per i Contrasto, non amo scrivere testi con “il ritornello da canticchiare col dito alzato” (sebbene ai concerti canticchio ritornelli col dito alzato)…anche perché succede che metta giù parole quando capita e come capita..e poi un po di queste magari vanno a definire il cosiddetto testo dei Contrasto…boh! Nell’ultimo LP ad esempio (lo split coi Nagasaki Nightmare intendo) il titolo riassume bene il concetto di fondo dell’unico testo presente (suddiviso in dieci passaggi in sequenza temporale…tant’è che anche in concerto suoniamo i dieci pezzi sempre nell’ordine del disco, uno dopo l’altro)...per cui, adesso, potrei dirti Rabbia trafigge immobile resa…
- Beh...siamo arrivati alla fine, e come dite voi di solito in conclusione, “si può morire di hc?”. Esprimete questa frase e poi concludete con quello che volete.
…beh…grazie mille per questo spazio (aspetto la copia!! ha ha ha), per la voglia di scambiare due parole…in attesa magari di poterlo fare nuovamente di persona, bevendo una birra e non sempre attraverso uno sterile schermo quadrato e con i suoi pulsanti di plastica …
…azione, coerenza e passione.
Sempre più lontani da sterili prdotti di un marketing musico-mediatico…il quotidiano!!!
Abbracci, non tastiere!
Si può morire di HC?
CONTRASTO
http://http://www.contrastohc.com/
contrasto@contrastohc.com
domenica 22 novembre 2009
mardrom - [2006] - nar mardrommen blir till verlighet
At the first introduction it is necessary to say that on this band serve elements of the best Svedish band. To mention some name: Dodsdomd, Human waste and Totalt Javla Morker. With this backgrounds the result can be only good. In this 7 inches there aren't rocking influences typical of Human Waste and melodic that can take to the memory the Total Java Morker. There are only 8 tracks of pure and primordial raw punk/d-beat, without contamination , without melody, without “correct” or studied sound. It is possible to find only a lot of sweat, attitude, coldness and anger. The beat rhythm are sustained by 2 voices, one deep and another shriek and wrenching. All this is enrich by simple but incisive bass-guitar's riffs, stop'n'go and some remote and melancholic guitar's melody.A good job on his simplicity , uncouthness, and anger advised to lover of pure and hard d-beat and at who love to surf on this could ryhtms.
In una prima presentazione và detto che in questo gruppo militano componenti dei migliori gruppi svedesi attualmente sulla piazza, giusto per citare qualche nome Dodsdomd, Human waste e Totalt Javla Morker. E con certe basi il risultato non può che essere più che buono. In questo 7 pollici non cè nessun influenza rockeggiante tipica degli Human Waste e nessuna apertura melodica che potrebbe ricordare i Totalt Javla Morker. Solo otto tracce di puro raw punk/d-beat di quello primordiale, senza contaminazioni, senza melodia, senza suoni precisini o ricercati. Ma tanto tanto sudore e attitudine, freddezza e rabbia. Le ritmiche cadenzate sono sostenute dall’alternanza delle due voci, una profondissima e l’altra acuta e lancinante, arricchite da semplici ma efficaci giri di basso e stop’n’go, e ogni tanto si sente anche una lontanissima chitarra che diffonde una malinconica melodia.
Un buon lavoro nella sua semplicità, grezzezza e rabbia, consigliato agli amanti del d-beat duro e puro e a coloro che amano farsi trasportare da queste fredde ritmiche.
Un buon lavoro nella sua semplicità, grezzezza e rabbia, consigliato agli amanti del d-beat duro e puro e a coloro che amano farsi trasportare da queste fredde ritmiche.
totalt javla morker vs human waste - [2006] - split
Split made of two 7 inch for this swedish boys. Listening the Totalt Javla Morker lp it is possible to appreciate the wonderful registration and the listner will be projected in the cold atmosphere of the intro and in the coldest sound of this band. This is certainly a crust band that paly in a modern way with a lot of metalcore influences (expecially in the alternance of the voices and on the rare chorus). To appreciate of this band are the technical capacity.
It is impossible to be bored with this 4 song because their d-beat is ever at the top and never flat. This because of the more change of time. Also the melody, although if it is glacial, is accompanied by the guitars that offer to the listner some very good guitar solo. The lirycs, in Swedish and translated in English, talk about religion,war, media distorsion and actuality.
Also the Human waste 7 inches is recorded perfectly but the sound is more characteristic than the Totalt Javla Morker. This band is born as a d-beat band and was often compared wuth Skitsystem. This is the reason why now they found their sound explained as “d-beat rock’n’roll” as well it is not possible to find the influences of Discharge. A lot of influences come from nordic rock'n' roll, inspired from Motorhed similar to “Misanthropic generation” of countryman Disfear. All is mixed by guitar solos, alcoolic speed and voices that scream about personal topics.
Both the band have a good personality are able to don't bore in both 7 inches. A lp to moove the mind for 20 minutes in their cold land.
It is impossible to be bored with this 4 song because their d-beat is ever at the top and never flat. This because of the more change of time. Also the melody, although if it is glacial, is accompanied by the guitars that offer to the listner some very good guitar solo. The lirycs, in Swedish and translated in English, talk about religion,war, media distorsion and actuality.
Also the Human waste 7 inches is recorded perfectly but the sound is more characteristic than the Totalt Javla Morker. This band is born as a d-beat band and was often compared wuth Skitsystem. This is the reason why now they found their sound explained as “d-beat rock’n’roll” as well it is not possible to find the influences of Discharge. A lot of influences come from nordic rock'n' roll, inspired from Motorhed similar to “Misanthropic generation” of countryman Disfear. All is mixed by guitar solos, alcoolic speed and voices that scream about personal topics.
Both the band have a good personality are able to don't bore in both 7 inches. A lp to moove the mind for 20 minutes in their cold land.
Split formato da 2 sette pollici per questi ragazzi svedesi. Inserendo il disco dei Totalt Javla Morker subito si apprezza la splendida registrazione e si viene proiettati da un freddissimo intro nell’ ancora più freddo suono del gruppo…siamo davanti sicuramente a un gruppo crust, ma che suona in maniera moderna, che influenza il tutto con una buona dose di metalcore (soprattutto nelle alternanze vocali e nei rari cori), e che ha una tecnica notevolissima.
Impossibile stancarsi con i quattro pezzi presenti, perché il loro d-beat è sempre sparato, ma mai monotono per la presenza di infiniti stacchi e cambi di tema…anche la melodia, per quanto glaciale, viene ben orchestrata dalle chitarre, e non manca neanche qualche assolone. Le liriche, anche se in lingua madre, vengono spiegate in inglese, e parlano di religione, guerra, distorsione massmediatica e attualità.
Per quanto riguarda gli Human Waste anche qui la registrazione è impeccabile, ma il loro suono è più particolare…dopo essere partiti anni fa come puro gruppo d-beat, venivano spesso paragonati agli Skitsystem infati, ora hanno trovato il loro suono nel (come si definiscono loro) “d-beat rock’n’roll”. Anche se del tempo Discharge io non ci vedo neanche l’ombra, sicuramente le canzoni sono molto rock’n’roll, di quello nordico, ispirato dai motorhead e simile al ‘Misanthropic Generation’ dei compaesani Disfear, anche se qui il tutto molto più condito di assoloni, alcoliche velocità e voce che urla argomenti perlopiù personali.
Entrambi i gruppi hanno una buona personalità e riescono a non stancare mai in nessuno dei pezzi dei sette pollici. Un disco da avere per passare con la mente una bella ventina di minuti al fresco delle loro terre.
Impossibile stancarsi con i quattro pezzi presenti, perché il loro d-beat è sempre sparato, ma mai monotono per la presenza di infiniti stacchi e cambi di tema…anche la melodia, per quanto glaciale, viene ben orchestrata dalle chitarre, e non manca neanche qualche assolone. Le liriche, anche se in lingua madre, vengono spiegate in inglese, e parlano di religione, guerra, distorsione massmediatica e attualità.
Per quanto riguarda gli Human Waste anche qui la registrazione è impeccabile, ma il loro suono è più particolare…dopo essere partiti anni fa come puro gruppo d-beat, venivano spesso paragonati agli Skitsystem infati, ora hanno trovato il loro suono nel (come si definiscono loro) “d-beat rock’n’roll”. Anche se del tempo Discharge io non ci vedo neanche l’ombra, sicuramente le canzoni sono molto rock’n’roll, di quello nordico, ispirato dai motorhead e simile al ‘Misanthropic Generation’ dei compaesani Disfear, anche se qui il tutto molto più condito di assoloni, alcoliche velocità e voce che urla argomenti perlopiù personali.
Entrambi i gruppi hanno una buona personalità e riescono a non stancare mai in nessuno dei pezzi dei sette pollici. Un disco da avere per passare con la mente una bella ventina di minuti al fresco delle loro terre.
ana barata vs speedergarben - [2007] - split
It is time for a split between a Swedes (the Ana Barata) and a Norwegian band (Speedergarben).
The first, all really young, propose five pieces of dirt, fast and primordial d-beat. With alternation of 3 voices , the guitar that play like a mosquito's swarm and simply rhythm change (often between Dis's rhythm and Hardcore rhythm ) they let us know that they want to scream all that they have to say. It is possible to compare the sound to Totalitar, mainly for the cride, primordial scandinavian-core.
The Norwegian are quite more caotic than the Swedes principally for drum's sound and voice.
This in some songs are recorded at low volume making an 80's atmosphere. Also this band have really desperate voices and nice dirt giutar's riff. What distinguish this band are some Rock moment expecialy on the solos of the only guitar.
So a split that can be appreciated from the lover of the dirty eighties sound and first D-Beat. Fot the others it is a split between two similar band that play similar songs with no more originality bat with a lot of wishes to scream and a lot of attitude.
The first, all really young, propose five pieces of dirt, fast and primordial d-beat. With alternation of 3 voices , the guitar that play like a mosquito's swarm and simply rhythm change (often between Dis's rhythm and Hardcore rhythm ) they let us know that they want to scream all that they have to say. It is possible to compare the sound to Totalitar, mainly for the cride, primordial scandinavian-core.
The Norwegian are quite more caotic than the Swedes principally for drum's sound and voice.
This in some songs are recorded at low volume making an 80's atmosphere. Also this band have really desperate voices and nice dirt giutar's riff. What distinguish this band are some Rock moment expecialy on the solos of the only guitar.
So a split that can be appreciated from the lover of the dirty eighties sound and first D-Beat. Fot the others it is a split between two similar band that play similar songs with no more originality bat with a lot of wishes to scream and a lot of attitude.
Stavolta tocca uno split tra un gruppo svedese, gli Ana Barata e i norvegesi Speedergarben.
I primi, tutti molto giovani, ci propongono cinque pezzi di d-beat primordiale, molto sporchi e veloci, con triplice alternanza di voce, semplici cambi di ritmo (spesso tra tempi Dis e tempi hardcore), chitarra zanzarosa e si sente ancora tanta tanta voglia giovane e selvaggia di urlare ciò che si ha da dire. Come suono li paragonerei ai Totalitar, soprattutto per le voci sgraziate e lancinanti e per la grezzezza del loro scandi-core primordiale.
I norvegesi riescono ad essere addirittura più caotici, soprattutto nel suono della batteria e nella voce che in alcuni pezzi è molto bassa creando un’ ambientazione di pura registrazione anni ’80. Anche loro disperatissimi nelle voci, bei giri di chitarra sporchissima e qualche azzeccato cambio di ritmo…la cosa che li contraddistingue è ogni tanto qualche momento più rockeggiante, soprattutto negli assoli dell’unica chitarra.
Insomma un disco che può piacere moltissimo agli appassionati del suono sporco tipicamente eighties e del primo d-beat. Per tutti gli altri in fin dei conti è uno split tra gruppi simili che fanno canzoni simili tra di loro, quindi poca originalità, ma tanta voglia di urlare e tanta attitudine.
I primi, tutti molto giovani, ci propongono cinque pezzi di d-beat primordiale, molto sporchi e veloci, con triplice alternanza di voce, semplici cambi di ritmo (spesso tra tempi Dis e tempi hardcore), chitarra zanzarosa e si sente ancora tanta tanta voglia giovane e selvaggia di urlare ciò che si ha da dire. Come suono li paragonerei ai Totalitar, soprattutto per le voci sgraziate e lancinanti e per la grezzezza del loro scandi-core primordiale.
I norvegesi riescono ad essere addirittura più caotici, soprattutto nel suono della batteria e nella voce che in alcuni pezzi è molto bassa creando un’ ambientazione di pura registrazione anni ’80. Anche loro disperatissimi nelle voci, bei giri di chitarra sporchissima e qualche azzeccato cambio di ritmo…la cosa che li contraddistingue è ogni tanto qualche momento più rockeggiante, soprattutto negli assoli dell’unica chitarra.
Insomma un disco che può piacere moltissimo agli appassionati del suono sporco tipicamente eighties e del primo d-beat. Per tutti gli altri in fin dei conti è uno split tra gruppi simili che fanno canzoni simili tra di loro, quindi poca originalità, ma tanta voglia di urlare e tanta attitudine.
lunedì 2 novembre 2009
cgb - [2006] - i giorni della merla
the cgb is an hardcore punk band from imperia, italy. they born in 1987, and after changes of line-up, and a long pause's period, they come back in 2003 with a cd, 'balboa' and in 2006 with this album, 'i giorni della merla'.
this work contains only 7 tracks(one song is a cure's cover, reread in their way) for the lenght of almost 18 minutes. their sound is obviously rooted in the '80ies italian hardcore sound, but read again with a modern sensibility and sound(so the recording is perfect for express to the full their song). so we have 7 moments full of passion, emotional, always fast but with perfect mid tempos and change of rithms that interwaves with the introspective and poetic lyrics, bringing the songs to an intense top.
a great band, and a great album.
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